Matite
che cedono colore, espansioni cromatiche in libertà, scivolano con la levità
poetica che solo l’acquerello sa regalare; personaggi e forme, a loro agio in
una natura ‘benigna’, ma anche nelle reti del dolore e dei sentimenti più
profondi, prendono anima nei gioiosi racconti figurati di Rebecca Giusti.
Matite per raccontare storie ‘vere’ dell’universo infantile, fantasticherie che
occhi vergini di bimba – quelli dell’artista, sapienti per tecniche e ricerche
- , sanno vedere, interpretare, condurre. Come rappresentare quelle leggi di
vita e complessi sentimenti in espansione, che agganciano il mondo dei bimbi
alla realtà degli adulti? Vi riesce chi, come Rebecca, sa anticipare nell’atto
creativo proprio la curiosità libera dell’infanzia, facendone una delle
prerogative dell’espressione artistica. Solo perché è forte di una seria
formazione accademica, ma anche delle esperienze di restauro, cui si è a lungo
appassionata, Rebecca può saltare a ritroso per il traguardo più difficile,
quello dell’illustrazione dedicata all’infanzia. Un mondo a tutto colore, di
figurine guizzanti, bonarie, simpaticamente caratterizzate, alle quali hanno
dato voce anche le storie scritte da Sarah; così madre e figlia fondono in uno
sguardo creativo i loro occhi di bimba.
Lo stupore, la curiosità, l’allegria del passo, la fiducia insieme al timore e anche al dolore, sono magistralmente illustrati da Rebecca nelle sue opere luminose, su cui interviene con collàges e con la gentilezza del tratto, avvicinando il linguaggio figurato a quello dei bimbi. Qui è la sapienza, frutto dello studio e dell’esperienza, di una grafica che trascina il lettore, che – piccolo o adulto – viene catturato nella rete della fantasia. Ne danno atto le pubblicazioni, i concorsi, i premi, le selezioni, gl’inviti a mostrare le sue opere, che testimoniano il successo delle opere di Rebecca e un lavoro che nel tempo si è arricchito per via di selezioni e approfondimenti, che rispondono in espressione d’arte all’animo gentile e generoso dell’autrice.
Lo stupore, la curiosità, l’allegria del passo, la fiducia insieme al timore e anche al dolore, sono magistralmente illustrati da Rebecca nelle sue opere luminose, su cui interviene con collàges e con la gentilezza del tratto, avvicinando il linguaggio figurato a quello dei bimbi. Qui è la sapienza, frutto dello studio e dell’esperienza, di una grafica che trascina il lettore, che – piccolo o adulto – viene catturato nella rete della fantasia. Ne danno atto le pubblicazioni, i concorsi, i premi, le selezioni, gl’inviti a mostrare le sue opere, che testimoniano il successo delle opere di Rebecca e un lavoro che nel tempo si è arricchito per via di selezioni e approfondimenti, che rispondono in espressione d’arte all’animo gentile e generoso dell’autrice.
Giovanna Giusti Galardi
Direttrice del Dipartimento di arte contemporanea alla Galleria degli Uffizi, Firenze (Italy)
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